La consegna al Gala
di Vinitaly l’1 aprile

L’eccellenza della produzione, la divulgazione della cultura enologica in Asia e la promozione dell’enogastronomia italiana negli Stati Uniti: sono questi i meriti che Vinitaly ha voluto premiare quest’anno.


Verona, 31 marzo 2009
Sono Cristina Mariani della Castello Banfi, la giornalista
enogastronomica e prima Master of Wine dell’Asia Jeannie Cho Lee e
la chef-imprenditrice Lidia Bastianich i tre nuovi nomi dell’albo
d’oro del Premio Internazionale Vinitaly. Il riconoscimento, nato
nel 1996, vuole premiare l’impegno di chi, imprenditore,
giornalista, azienda, si è particolarmente distinto a livello
internazionale in favore del settore vitivinicolo.

Massima espressione
dell’imprenditorialità legata all'agricoltura, e da sempre
votata all’eccellenza, cresciuta in oltre venti anni sotto l’egida
dell’alta qualità, la Castello Banfi vince il Premio
Internazionale Vinitaly perché rappresenta oggi uno dei
principali ambasciatori del made in Italy nel mondo. Forza trainante
del “modello Montalcino”, indissolubilmente legata al territorio
che emerge con intensità ad ogni sorso dei suoi vini, la
Castello Banfi è riuscita a coltivare l’innovazione
tecnologica, con un’ottica di produzione e di tutela dell’ambiente,
senza dimenticare mai l’importanza della tradizione.

Jeannie Cho Lee svolge la
sua attività di giornalista enogastronomica ad Hong Kong e dal
2008 è diventata la prima Master of Wine dell’Asia. Ha
collabora con le più importanti testate di settore: da Wine
Spectator a Decanter, da The World of Fine Wine alla Revue du Vin de
France e fa parte della giuria del Decanter World Wine Awards e
dell’International Wine Challenge. Il suo percorso professionale
non ha mai perso di vista il Bel Paese e, anzi, si è
caratterizzato in misura rilevante per l’attenzione riservata ai
vini italiani, alla loro diffusione e alla loro conoscenza in Asia. È
per questo che Vinitaly ha voluto premiarla.

Meritato premio anche per
Lidia Bastianich , che a 24 anni apre il primo ristorante, il
Buonavia e poi Villa Secondo, entrambi nel Queens a New York, mentre
nel 1981 è la volta del Felidia a Manhattan. Interprete fedele
della tradizione italiana in tavola come in cantina, Lidia Bastianich
raggiunge negli Stati Uniti anche un grande successo mediatico con le
sue lezioni di cucina in tv. Autrice di vari libri di cucina, tra cui
il celeberrimo Lidia’s Italy, oggi questa donna coraggiosa e
volitiva controlla sei ristoranti, la linea di salse Lidia’s
Flavors of Italy, l’agenzia di itinerari artistico-gastronomici
Esperienze Italiane, un’azienda vitivinicola nel Collio e una in
Maremma. Una vita, insomma, interamente dedicata al meglio
dell’enogastronomia italiana, che gli è valsa il meritato
titolo di ambasciatrice per eccellenza del vino e del cibo italiano.

I premiati 2009 entrano
in un Albo che rappresenta il meglio dell’enologia mondiale: Marvin
Shanken direttore editore di Wine Spectator (premiato nel 1996),
Nicolò Incisa della Rocchetta (1996) l’inventore del
Sassicaia, Corinne Mentzelopoulos (1997) amministratrice di Chateaux
Margaux, Lucio Tasca d’Almerita (1997), Robert Mondavi (1998),
Pablo Alvarez (1999) titolare della Vega-Sicilia, l’astigiano Aldo
Conterno (2000), l’australiana Cantine Penfolds di Magill (2000),
Carlo Bonomi Campanini dell’azienda vitienologica italiana
Sella&Mosca di Alghero (2001), le Cantine Trapiche-Peñaflor
di Coquito Maipu Mendoza in Argentina (2001), l’astigiana F.lli
Gancia & C. (2002), la tedesca Keller (2002), Gianni Zonin
(2003), la californiana Kendall Jackson International (Usa, 2003), la
Mastroberardino SPA (2004), la spagnola Segura Viudas (2004), le
Cantine Giorgio Lungarotti (2005), il regista Alexander Payne
(2005), a cui sono seguiti nel 2007 Vittorio Moretti presidente del
gruppo Terra Moretti e Hannes Myburgh della sudafricana Meerlust
Estate. Nel 2008 avevano vinto l’ambito riconoscimento il
giornalista-scrittore Hugh Jhonson e il Giv – Gruppo Italiano Vini.

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